Vito che la curva dei contagi non accenna ancora ad abbassarsi, il Governo ha deciso di emanare il DPCM di novembre. Scopriamo cosa prevede e quali saranno le conseguenze per l’Italia.
Il nuovo DPCM di novembre, firmato dal Premier Conte e approvato da Governo e Regioni, prevedo diverse misure sia nazionali, che di livello regionale. Infatti tra le novità più importanti c’è la suddivisione delle regioni in tre zone di colori differenti, in base alla situazione sanitaria locale.
In generale poi verrà imposto un coprifuoco, su tutto il territorio nazionale, dalle 22 alle 5, mentre la capienza degli autobus sarà ridotta al 50%. Inoltre ricomincerà la didattica a distanza per tutti gli studenti delle superiori e la mascherina sarà obbligatoria anche alle medie e alle elementari. Infine, come anticipato dal Premier Conte, a breve sarà emanato un nuovo Decreto Ristori per aiutare i cittadini colpiti dalle nuove norme. Scopriamo quindi cosa comporta la divisione dell’Italia in tre diverse zone e quali sono le altre regole previste dal DPCM di novembre.
DPCM di novembre: misure nazionali
Il DPCM di novembre resta una delle manovre più caratteristiche per diversi motivi. In primo luogo perché prevede misure nazionali e regionali, e poi perché nasce dal confronto tra Governo, Regioni ed esperti. Proprio a seguito di questi lunghi confronti, si è deciso di imporre un coprifuoco su scala nazionale dalle ore 22 alle 5 del mattino. Saranno quindi vietati tutti gli spostamenti, ma fanno ovviamente eccezione cause di comprovate necessità di lavoro o salute.
Si raccomanda comunque di non uscire di casa per tutta la giornata, evitando di utilizzare mezzi pubblici e privati. In ogni caso però è stata disposta una chiusura generalizzata, per tutto il giorno o per alcune fasce orarie, per evitare assembramenti in strade o piazze. Si può pero entrare sia nei negozi che nelle abitazioni private.
Per quanto riguarda i trasporti pubblici, una delle misure nazionali impone l’abbassamento della capienza al 50%. Questa prescrizione vale per i mezzi del trasporto pubblico locale e ferroviario regionale. Lo stesso vale per i trasporti scolastici, per cui è obbligatorio rispettare un coefficiente non superiore al 50%.
Infine le ultime due misure di rilevanza nazionale sono la sospensione di tutti i concorsi e la chiusura di tutti i musei. Infatti le prove preselettive e scritte di tutti i concorsi pubblici e privati, compresi quelli per l’abilitazione all’esercizio di una professione, saranno sospese. Fanno però eccezione le valutazioni che si possono eseguire su basi curricolari e, in generale, in modo telematico. Per concludere è disposta la chiusura totale di musei, mostre e altri luoghi di cultura.
DPCM di novembre: le tre zone
Oltre alle nuove misure nazionali vediamo adesso di capire come funzionano le tre zone in cui è divisa l’Italia. Infatti ogni regione verrà collocata in una differente area, nello specifico si tratta della zona rossa, arancione e gialla. Come si può notare non è presenta una zona verde poiché, come spiegato dal Premier Conte, l’allerta rimane alta in tutte le regioni italiane.
In ogni caso la zona di appartenenza non è fissa, ma potrà essere modificata a seconda dell’andamento dei contagi. Comunque le regioni non sono state divise in modo arbitrario, ma sulla base 21 criteri, tra cui è presente anche l’indice Rt. Ciononostante le restrizioni saranno modulate in base alle diverse criticità dei singoli territori. Vediamo di capire cosa comportano le tre diverse zone di criticità e quali sono le restrizioni.
Le regole per le Regioni nelle zone rosse
Come abbiamo anticipato l’Italia è stata divisa in tre differenti zone di rischio di contagio e, come è ovvio, le zone rosse sono le più pericolose e con le misure più stringenti. Nello specifico in queste aree, secondo quanto previsto dal DPCM di novembre, saranno vietati gli spostamenti in entrata e in uscita, all’interno della regione e tra Comuni diversi. Ovviamente fanno sempre eccezione persone che si spostano per comprovati motivi di salute, lavoro e familiari.
Viene poi applicata la didattica a distanza per tutti gli istituti a partire dalla seconda media. Chiusi bar, ristoranti, pasticcerie, pub, centri estetici e in generale tutti i negozi che non vendono beni di prima necessità. Rimane attiva la ristorazione con consegne a domicilio e l’asporto, mentre rimane sempre vietato consumare cibo e bevande nei locali e in pubblico dalle ore 18.
Invece nelle aree di servizio, negli aeroporti e negli ospedali restano attivi i negozi di alimentari e più in generale rimangono aperte industrie, asili, elementari e medie fino alla prima classe. Infine, come questa primavera, restano aperti farmacie, tabacchi, supermercati, negozi alimentari, parrucchieri, barbieri e librerie.
Zone arancioni e zone gialle
Passiamo adesso alle Regioni che rientrano nelle zone arancioni e gialle, rispettivamente quelle con allerta medio-alto e moderata. Per quanto riguarda le aree arancioni le misure previste dal DPCM di novembre impongono la chiusura dei ristoranti, gelaterie, pasticcerie e pub per tutte le fasce orarie. Sono invece aperti parrucchieri e centri estetici, mentre rimangono rigidamente vietati gli spostamenti in un Comune diverso da quello di residenza o domicilio.
Le altre limitazioni saranno le stesse di quelle previste su scala nazionale. Invece per le Regioni che rientrano nelle zone gialle, e quindi con rischio moderato, viene imposto un il coprifuoco dalle 22 alle 5 e la mascherina diventa obbligatoria per tutti gli spostamenti e sui banchi scolastici. Inoltre la didattica a distanza sale al 100% per tutte le classi superiori e la capienza massima dei trasporti pubblici scende al 50%.
Vengono sospese tutte le crociere e chiusi musei, mostre, luoghi di cultura, sale bingo e centri commerciali. Inoltre sono sospesi i concorsi pubblici, tranne quelli legati alla sanità, mentre parchi e ville restano aperti, ma si potrà accedere solo con mascherina e mantenendo il distanziamento sociale. Infine sono consentite le messe purché si rispetti la capienza massima.
DPCM di novembre: didattica a distanza
Il nuovo DPCM di novembre ha aumentato il ricorso alla didattica a distanza, che ora è obbligatoria per tutte le scuole superiori. Infatti le istituzioni scolastiche secondarie adotteranno forme flessibili di insegnamento. Tuttavia tutte le scuole per l’infanzia e le primarie continuano con le attività in presenza. Questo perché l’attività didattica ed educativa per i servizi educativi e dell’infanzia è fondamentale nei primi periodi, motivo per cui si è deciso di non fermare queste attività.
Centri commerciali, bar e ristoranti
Vediamo infine cosa succede a centri commerciali, bar, pub e ristoranti. In generale, secondo quanto previsto dal DPCM di novembre, sia nei giorni festivi che nei prefestivi centri commerciali e grandi negozi rimarranno chiusi, insieme ai negozi presenti nei centri commerciali. Ovviamente la chiusura non è imposta a farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccai.
Invece bar, pub e ristoranti che si trovano all’interno delle zone gialle, e quindi con i minori contagi, possono rimanere aperti alle ore 5 del mattino fino alle 18. È consentito il consumo al tavolo a massimo quattro persone, o di più ma solo se conviventi. In ogni caso, dopo le 18, è severamente vietato il consumo di cibi e bevande in luoghi pubblici, ma resta consentita senza alcun limite di orario la consegna a domicilio.
Fonte foto di copertina: https://pixabay.com/it/photos/chiamata-a-casa-rimangono-5077271/
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